Moncalvo: alla scoperta dei capolavori di Guglielmo e Orsola Maddalena Caccia
La città di Moncalvo, oltre alle bellezze paesaggistiche del patrimonio UNESCO e alle eccellenze enogastronomiche, ha la fortuna di possedere un immenso patrimonio artistico e culturale, consolidatosi col passare dei secoli. Sin dal Trecento la città è stata sede dei Marchesi del Monferrato ed importante centro commerciale e le varie dominazioni che si sono seguite nel corso dei secoli (Aleramici, Paleologi, Gonzaga e Savoia) hanno impreziosito la città con splendidi palazzi signorili e notevoli capolavori d’arte che hanno adornato le varie chiese.
Il principale patrimonio artistico della città risulta essere costituito dai capolavori di Guglielmo Caccia detto ‘Il Moncalvo’ e della figlia Orsola Maddalena che impreziosiscono la Chiesa Parrocchiale di San Francesco, con l’attigua Museo Parrocchiale, e la Chiesa di Sant’Antonio Abate. Oltre ad essi è doveroso menzionare la settecentesca chiesa della Madonna delle Grazie, opera del Magnocavalli ed i resti del castello coi camminamenti che per secoli hanno ospitato le ronde delle guardie sempre attente a vigilare e a proteggere la città da saccheggi e scorribande nemiche.
La visita alla città deve obbligatoriamente partire dalla chiesa di San Francesco, parrocchiale dal 1783, ma già dal Trecento sede in un convento francescano. Essa risulta essere la vera e propria pinacoteca di Guglielmo Caccia detto ‘Il Moncalvo’ (1568 – 1625), il maggior esponente dell’arte della controriforma in Piemonte, e della figlia Orsola Maddalena (1596 – 1676). Tra i capolavori che è possibile ammirare spiccano “L’allegoria francescana”, “Il martirio di Sant’Orsola”, “La natività di San Giovanni Battista”, “L’adorazione dei Magi”.
Contestualmente alla visita a San Francesco è d’obbligo una visita all’attiguo “Museo Parrocchiale: Sacrestia aperta di Moncalvo” che custodisce centinaia di oggetti sacri di proprietà della Parrocchia di Moncalvo: busti, reliquari, calici, ostensori e preziosi tessuti. All’interno del museo spiccano alcune tra le più importanti opere di Guglielmo e Orsola Caccia: il “San Luca nello Studio”, recentemente esposto al National Museum of Woman in The Arts di Washington, e il “Gesù nel deserto servito dagli angeli” ospitati nella suggestiva sacrestia trecentesca insieme alla quattrocentesca pala d’altare “Madonna in trono col Bambino e i Santi Martino e Rocco” attribuita a BartolomeoBonone e già situata presso la cappella del castello di Moncalvo.
Proseguendo poi per via XX settembre, per i moncalvesi “La Fracia”, storica contrada del commercio moncalvese già a partire dal Cinquecento, è d’obbligo la sosta alla chiesa di Sant’Antonio Abate dove è possibile ammirare altre due tele di Guglielmo Caccia “San Carlo che intercede per gli appestati” e la “Madonna del Carmine con San Simone Stock e San Giovanni Battista” oltre alle due tele della figlia “Madonna in trono col Bambino e Sant’Anna” e “Santa Liberata, Sant’Agata e Santa Lucia”. Sempre lungo via XX settembre è possibile ammirare la splendida facciata gotica di casa Lanfrancone prima di terminare la salita in piazza Garibaldi dinnanzi al teatro Comunale risalente al 1878.
Dalla piazza è facilmente raggiungibile il Santuario Diocesano di Madre Teresa di Calcutta (ex chiesa della Madonna della Grazie), capolavoro architettonico del Magnocavalli che diventerà a breve anche un santuario diocesano dedicato a Madre Teresa di Calcutta. Tra le varie opere ivi presenti spicca “L’angelo custode” di Vittorio Amedeo Grassi.
Le visite alle chiese, al Museo Parrocchiale di Moncalvo e ai capolavori della città di Moncalvo sono curate gratuitamente dai volontari dell’associazione Guglielmo Caccia ‘detto il Moncalvo’ e Orsola Caccia ETS APS. Per le visite guidate e di gruppo è necessario contattare l’associazione ai seguenti recapiti:
– 339 100 5596 – 0141 917 288 – 340 7289 670;
– onluscacciamoncalvo@libero.it.